Ieri ho postato il resoconto del mio esperimento (riuscito!) con il Pumpernickel (vedi QUI). Visto però che da un punto di vista italiano questo è una discreta stranezza, mi pare giusto farlo seguire a ruota da un suggerimento sul come servirlo. Il Pumpernickel è un pane a pasta acida a base di farina di segale. Ha una consistenza, ma soprattutto un gusto molto particolari, decisamente agrodolce, che lo rende un accompagnamento perfetto con il pesce affumicato, o diversamente trattato per la conservazione a crudo, come ad esempio il salmone affumicato o il caviale.
Il mio Pumpernickel io l’ho preparato una decina di giorni fa quando, ad una cena abbastanza importante, l’ho servito con del Gravalax che avevo preparato per l’occasione. Purtroppo, chissà perché, non ne è rimasta neanche una fettina da fotografare (LOL! – pazienza, mi toccherà rifarlo presto). Quello di cui avevo più del necessario era invece il Pumpernickel di cui ho conservato l’eccesso nel freezer. Domenica l’ho poi scongelato (regge benissimo il passaggio) e riproposto con un accompagnamento molto più veloce da preparare ma ugualmente efficace: un patè di sgombro affumicato.
Questa è una ricettina semplice che risale ai miei primi anni ai fornelli ma sempre apprezzata. Se può essere tranquillamente considerata una banalità in UK dove lo sgombro affumicato (o kipper) è cibo comune, in Italia fa la sua discreta figura perché molto più inusuale.
Insomma, uno sposalizio Anglo-Tedesco per una domenica sulle colline Piemontesi, forse l’essenza della cucina fusion ???
Ingredienti:
1 sgombro affumicato da circa 200 gr
200 gr di tomino fresco in rotolo
il succo di un limone
1 spicchio d’aglio pressato
pepe
Riempite d’acqua una pentola in grado di accomodare lo sgombro e portate ad ebollizione. Spegnete il fuoco e tuffateci lo sgombro senza estrarlo dal suo involucro sottovuoto. Lasciatelo a mollo nell’acqua bollente per una decina di minuti in modo che si ammorbidisca. Ora eliminate l’involucro e trasferitelo in una ciotola. Toglietegli la pelle e le eventuali lische, quindi sbriciolatelo finemente. Aggiungete i restanti ingredienti e lavorate a crema con un cucchiaio di legno.
In mancanza (comprensibile) del Pumpernickel, servitelo su canapè di pane casereccio leggermente tostato.
proprio interessante questa ricetta!
Non sapevo si chiamasse così quel tipo di pane, ma ce l'ho ben presente. Lo mangiavo a Lussemburgo 🙂 e proprio come dici tu, spesso con sopra un velo di burro e una fettina di salmone 😉 Interessante la variante sgombro, un'alternativa decisamente più mediterranea.
per il pimpenickel posso mettere al posto del burghul il grano cotto, quello che ho cotto io per la pastiera ed ho congelato?
@Tamara: ormai dovresti conoscermi, io ti risponderò sempre di si perchè sono la prima ad improvvisare con quello che ho però la realtà è che non ho la più pallida idea di quale differenza possa fare. L'unica è provare. Ragionando mi viene in mente una sola considerazione di cautela: il Burghul (grano spezzato precotto) assorbe acqua (come fosse il couscous). Il grano cotto invece è già ricco di liquidi. Boh? Forse ti resta troppo gnecco?