La madre di tutte le Custard Tarts ?!!

    Se siete ‘overseas’ la chiamate Crème Anglaise ma in Inghilterra si chiama solo e semplicemente Custard. Custard cream, custard tart, dolce o salata, si tratta sempre di una mistura a base di panna e tuorlo d’uovo che sottoposta a cottura raggiunge un certo grado di solidità. L’origine è antica, medievale per la precisione, soprattutto nel caso della custard tart – il nome infatti ha la stessa radice etimologica dell’italiano ‘crostata’.  La semplicità degli ingredienti parla da sé. Se non avete panna più che fresca e uova delle quali potete garantire la provenienza, forse è meglio non mettercisi neanche. Altrimenti è, e  sempre rimarrà, una vera gioia per il palato.
   Oggi ho avuto la fortuna di ricevere in regalo da un mio caro amico mezza dozzina di uova delle sue galline (è un po’ una forma di restituzione visto che a loro è riservato il pane che avanza a casa mia –  vorrai mica che vada sprecato! LOL!).  E piccoline ma freschissime, mi hanno ispirato a preparare proprio una Custard Tart.
     Mi piace rivangare nella storia e nella tradizione, e la mia versione discende abbastanza direttamente da quella riportata da Jane Grigson nel suo magnifico libro English Food. Gli ingredienti base, ma così anche gli aromi usati, sono testimonianza di una cucina antica che allietava palati medievali esattamente come fa con i nostri. Da qui il titolo del post.

Ingredienti:
per la patè brisée:
250 gr farina
150 gr burro a tocchetti
1 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di zucchero
1 uovo
1 cucchiaio di latte freddo
per la custard:
5 tuorli d’uovo + 1 uovo intero sbattuti
350 ml di panna
90 ml latte intero
1 bustina di zafferano
1 cucchiaio di miele
1 pezzo (2 cm) di cannella
noce moscata
1 cucchiaino di acqua di rose
Step 1.
Per preparare e cuocere l’involucro da crostata:
in una ampia ciotola, setacciate la farina, il sale e lo zucchero. Aggiungete il burro a tocchetti (a temperatura ambiente) e l’uovo. Incorporate bene con la punta delle dita, ‘sbriciolando’ il burro nella farina. Unite il latte e, pressando con il palmo delle delle mani,  amalgamate tutti gli ingredienti creando un impasto liscio e compatto. Avvolgetelo nella pellicola per alimenti e riponetelo in frigorifero per circa venti minuti.
Passato questo tempo, stendete l’impasto con l’aiuto di un mattarello su una superficie infarinata, ottenendo una sfoglia di circa 2 mm di spessore. Usatela per foderare uno stampo da crostata con il fondo rimovibile di 22-25 cm di diametro. Bucherellatene il fondo ripetutamente con i rebbi di una forchetta. Foderatene l’interno con carta da forno e riempite con fagioli secchi o gli appositi pesi e infornate ( a forno preriscaldato a 220°) per circa 15 minuti. Estraete dal forno, rimuovete i pesi e la carta da forno e infornate per altri 5-10 minuti.
Step 2.
Per preparare la custard:
in un pentolino, unite, sbattendo bene, la panna, lo zafferano e il miele. Aggiungete la stecca di cannella e la noce moscata grattugiata. Portate lentamente ad ebollizione. Rimuovete la stecca di cannella e versate nella ciotola contenete le uova, amalgamando il tutto con l’aiuto di una frusta. Aggiungete l’acqua di rosa, assaggiate ed eventualmente aggiungete altro miele.
Step 3.
La cottura finale:
versate il composto a base di panna e uovo nell’involucro da crostata (N.B.: un piccolo consiglio, per evitare spiacevoli inconvenienti, versate il liquido nell’involucro solo dopo che avrete poggiato quest’ultimo sul ripiano, parzialmente estratto, del forno). Fate cuocere per circa 30 minuti a 180°, o fino a quando la custard non si è rappresa. La vedrete gonfiarsi per poi collassare quando estratta dal forno.
   L’ideale è consumarla, profumatissima, ancora tiepida.
La mia Custard Tart ha ottenuto una Menzione Speciale per la categoria Europa nel
contest di Cocogianni:
                                                        

7 comments

  1. Bellissima e sarà sicuramente altrettando buona!!!!

  2. qui in Franciolandia si chiama Flan, e a me piace tantissimo, me la rubo!!!

  3. wow che squisitezza! complimenti, non l'ho mai vista prima d'ora! la proverò!

  4. Ele, e noi la chiamiamo Frogland, eheh!

  5. Tranquilla Alex,sei arrivata in tempo.Domenica ho ospite un'amica che adora tutto ciò che è inglese.Quasi quasi provo a fargliela.Ti abbraccio e in bocca al lupo

  6. Altra ricettina inglese con cui mi prendi per la gola e nel cuore! anche questa perfettamente riuscita! :)ora c'ho na fame ;)ciaoooo!

  7. Pingback: J is for Jacket Potatoes … e vi porto con me in UK. | food 4 thought

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